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ANALISI DI DETTAGLIO DELLE RISERVE IDRICHE IN AMBITO AGRICOLO, SITUAZIONE AL 25 MARZO 2024

Scritto da

Ing. Lasagna Alberto

Pubblicato il

25/03/2024

Prosegue la fase di accumulo di risorsa idrica. I ripetuti eventi di pioggia e neve di fine febbraio e inizio marzo hanno modificato in modo importante uno scenario potenzialmente critico.

Attualmente si conferma l’andamento positivo di tutti gli indicatori e, in presenza di una gestione equa e scevra da pregiudiziali ideologiche si può ipotizzare una prima parte di stagione irrigua con un andamento ordinario.

L’accumulo nevoso appare come imponente, in realtà, rispetto alla media degli anni ante 2022, è assolutamente nella media e, inserito in una traiettoria che include gli ultimi 2 anni, si manifesta una consolidata tendenza di riduzione dell’accumulo nevoso e di uno scioglimento anticipato.

L’andamento delle temperature medie si presenta costantemente sopra la media storica a conferma di un percorso di innalzamento che rischia di modificare in modo permanente il regime dei fiumi alpini che, nei mesi estivi centrali rischiano di assomigliare sempre più a torrenti appenninici, ecco che accumulare risorsa in ogni modo diventa fondamentale così da mitigare l’assenza o l’anticipato scioglimento della neve.

In questo scenario in rapidissima e complicata evoluzione si inserisce il nuovo deflusso ecologico che, con la miopia tipica della burocrazia ideologica, rischia di fare danni alle imprese agricole senza salvaguardare gli ambiti fluviali: rallentare il deflusso e ottimizzare l’uso della risorsa irrigua durante tutto l’anno è, allo stato, l’unico metodo per garantire regolarità nelle portate fluviali. L’accumulo dinamico nella falda freatica risicola, rappresenta il solo modo per garantire acqua in modo sufficiente in tutto il bacino padano. Purtroppo, probabilmente anche per “annacquare” le portate dei depuratori in caso di malfunzionamento, si preferisce sottrarre acqua irrigua piuttosto che costruire un nuovo modello gestionale della risorsa irrigua coerente con gli attuali scenari idrologici.

Una saggia e diffusa sommersione invernale, la gestione delle semine e il governo dei rilasci devono essere imperativi da affrontare soprattutto ora che le condizioni al contorno consentono di ragionare con la necessaria serenità.

E proprio l’andamento della falda che si è riscontrato in presenza delle copiose ma non intense piogge delle scorse settimane conferma la risposta lineare della falda se opportunamente ricaricata. Una cumulata di oltre 300 millimetri in circa 20 giorni ha determinato un innalzamento della falda di oltre 45 cm che, se sommati al fisiologico abbassamento riscontrato nell’analogo periodo negli anni precedenti pari a circa 15 cm, porta ad un saldo assoluto di circa 60 cm. Questo dato rappresenta un ottimo viatico per la prossima stagione irrigatoria estiva e conferma le simulazioni contenute ne “La cura della falda”.

Il lago si mantiene su buoni livelli al pari dei bacini idroelettrici.

Riserve Nevose:

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche evidenzia una situazione buona, pur senza eccezionalità.

Lago Maggiore:

Le precipitazioni delle ultime settimane hanno permesso di portare a livelli prossimi al massimo concesso l’invaso del lago Maggiore. Se questo volume verrà conservato fino alla stagione tardo primaverile, costituirà un importante elemento di stabilità per l’avvio della stagione irrigua estiva, anche considerata la buona ricostituzione dell’accumulo nevoso nel bacino tributante.

L’attuale calo in corso verrà agevolmente compensato dalle precipitazioni previste per le prossime ore.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 25 marzo.

Andamento Falda:

La falda freatica, dopo aver invertito il suo andamento, è ora in una fase di stabilità, con un saldo positivo rispetto agli scorsi anni a pari data, di oltre 60 cm.

Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda.

I dati contenuti sono ottenuti per stima e sono oggetto di costante approfondimento.

Le informazioni in questa fase servono per definire un andamento e l’uso consente di individuare una traiettoria che agisca da dato indicativo. L’avvio della fase di test costituisce un servizio finalizzato alla conoscenza diffusa della potenzialità della falda, delle modalità di gestione e delle potenziali criticità connesse ad una errata interpretazione dei dati o una errata gestione delle modalità di ricarica.

Al netto di queste considerazioni emerge un importante e anticipato incremento del volume accumulato che andrà analizzato nel comportamento che assumerà nelle prossime settimane. Se si manterrà e innescherà un calo ordinario, è ragionevole che, in questa stazione di misura, la falda mantenga una quota superiore allo scorso anno fino all’inizio dell’irrigazione, con un anticipo di almeno due settimane, rispetto al 2023, nella completa riattivazione dei fontanili.

I dati elaborati vanno letti come linea di tendenza, in ogni caso emerge come la falda stia accumulando, pur se in modalità dinamica, un volume di gran lunga superiore rispetto al 2023 e al 2022.

Si riporta anche l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (settembre - marzo) dell’ultimo triennio a Sartirana Lomellina che evidenzia una piovosità molto superiore alla media.

Scala di allarme riserva irrigua comparto risicolo e possibili interventi emergenziali:

L’accumulo nevoso, al netto dell’innalzamento termico previsto, porta ad un dato di prudenza indicando un fattore 2 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un discreto accumulo: in considerazione dell’accumulo nevoso l’indicatore è a 2 su 5. Con riferimento alla falda si ha un comportamento migliore rispetto agli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 2 su 5.

Questo porta ad un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 6 su un massimo di 15, costante rispetto all’ultima analisi. 

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