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ANALISI ANDAMENTO DELLA SITUAZIONE IRRIGUA AL 29 SETTEMBRE 2022

Scritto da

Ing. Lasagna Alberto

Pubblicato il

30/09/2022

La più complessa, e per molti aspetti drammatica, stagione irrigua degli ultimi 70 anni è terminata. Con la chiusura dell’attività irrigua evolve anche l’appuntamento sullo stato delle riserve idriche che, in questi mesi, diventerà un momento di analisi dei danni e della loro distribuzione temporale e territoriale oltre che un luogo di proposta rispetto a modelli gestionali che tengano conto dell’attuale situazione meteoclimatica, dei cambiamenti climatici epocali che stanno travolgendo il nostro territorio e della necessità di superare paradigmi organizzativi e di riparto non più coerenti con l’attuale momento storico.

Già nelle prossime settimane Confagricoltura Pavia organizzerà una giornata di studio, proprio a Pavia, sulla gestione del sistema irriguo che, partendo dalla drammaticità vissuto nell’epicentro della siccità, proponga una nuova governance del sistema acqua. Questa giornata vuole fornire un contributo all’intero comparto e fornire spunti di riflessione in previsione dei prossimi Stati Generali dell’Acqua.

Non appena avremo la conferma dei partecipanti comunicheremo luogo e data dell’evento.

Di fatto la siccità prosegue e le precipitazioni di queste settimane non hanno invertito una tendenza che, di fatto, è in atto dal novembre 2020. Questa assenza di precipitazioni preoccupa in quanto sia l’aumento di temperatura del mare Mediterraneo che gli scenari barici che le modellazioni di medio periodo prevedono sull’oceano Atlantico, evidenziano una estrema instabilità enfatizzata dall’accumulo energetico rappresentato dalla già richiamata alta temperatura del mare Nostrum che potrebbe portare ad eventi estremi, così come estrema è stata la siccità di questi mesi.

Non esiste alcuna correlazione scientifica tra siccità ed eventi di pioggia estremi ma solo l’analisi degli scenari meteoclimatici che permettono non di fare previsione ma di ipotizzare macro andamenti.

La siccità 2022 ora deve essere analizzata nella sua genesi, già evidente come scritto in queste pagine a febbraio 2022, nella sua propagazione, nella sua gestione (o non gestione) e nei suoi effetti differenti per territori, e per questo diventa fondamentale l’attuale mappatura dei danni.

Una prima riflessione, utile anche per dare una evidenza scientifica alla calamità siccità, è verificare quanta meno acqua è stata distribuita rispetto a una condizione ordinaria.

A tal fine sono fondamentali i dati di derivazione dei Consorzi di regolazione dei Laghi, a cui va un plauso per disponibilità di dati on line, che evidenziano, elaborandoli con cadenza mensile e per i canali di riferimento dell’areale irriguo della provincia di Pavia, quanto segue:

Si evidenzia una sostanziale omogeneità dei dati, il Naviglio Grande ha un dato in piccola parte condizionato dalla turnazione effettuata con il Canale Villoresi.

Attualmente i danni patiti dall’agricoltura irrigua della Provincia di Pavia sono superiori ai 150 milioni di euro, dato stimato e ottenuto per proporzione partendo dai dati raccolti dagli Associati di Confagricoltura Pavia che, negli areali irrigui, hanno segnalato danni per oltre 62 milioni di euro con una superficie interessata da danni di oltre 34.000 ettari. Vanno poi aggiunti altri 10.000 ettari danneggiati nell’areale Oltrepadano con ulteriori 15 milioni di euro di danni, sempre con riferimento ai soli Associati di Confagricoltura Pavia.

L’incidenza dei danni nell’areale irriguo (pavese e lomellina) è pari, complessivamente ad almeno il 40 % della produzione lorda vendibile.

Da una prima proporzione sommaria emerge come ogni punto di riduzione media delle portate derivate determini circa un punto di riduzione della PLV, e questo consente di dare un valore alle portate stoccate e non utilizzate, soprattutto in Valle d’Aosta, o alla mancata coraggiosa deroga al Deflusso Minimo Vitale.

Da una modellazione redatta a cura del servizio studi di Confagricoltura Pavia emerge come con coraggiose deroghe al DMV e un rilascio straordinario di almeno 100 milioni di m3 (attualmente presenti nei serbatoi idroelettrici), si sarebbe potuto disporre di almeno mediamente un 8 % di acqua in più con un conseguente minor impatto dei danni agricoli da siccità, stimato per proporzione, all’incirca di 30 milioni di Euro.

Si tratta di una stima assai sommaria propedeutica all’avvio di un serrato confronto sulla futura gestione complessiva della risorsa irrigua sia in termini di gestione di serbatoi idroelettrici e invasi alpini, che di criteri di utilizzo temporale della risorsa e di riparto tra consorzi irrigui e nei consorzi irrigui.

A questo va aggiunto che avere il Lago Maggiore con un livello idrometrico ad inizio maggio di almeno 1 metro, garantirebbe una minor riduzione stagionale, tra giugno e metà agosto, pari a circa 20 m3/s che porterebbe, sempre rispetto al 2022, ad una ulteriore minor riduzione delle derivazioni da Ticino di un altro 7 % che, per sommaria proporzione, consentirebbe ulteriori minori danni per almeno 25 milioni di euro.

Si evidenzia, per onestà intellettuale, che si tratta di stime sommarie che però devono portare a rivedere completamente la gestione delle risorse idriche, irrigue in particolare, anche e soprattutto in una visione di sistema che veda al centro la fondamentale produzione agroalimentare del bacino padano.

Proprio nell’ambito del bacino padano vi è poi la gestione dell’invaso di falda più volte richiamata.

Confagricoltura Pavia ha proseguito nella misurazione del comportamento della falda nella stazione di misura di Sartirana Lomellina.

Dal 14 settembre si è innescata una importante fase di discesa del livello di falda e il confronto con il 2022 è impietoso nell’evidenziare un andamento costantemente depresso, con la sola anomalia di settembre, che permette di fornire una concreta rappresentazione grafica della siccità.

L’area delimitata superiormente dall’andamento del 2021 e inferiormente dall’andamento del 2022 e compresa tra maggio e settembre, rappresenta graficamente la mancata ricarica della falda in conseguenza della siccità.

Nella prossima newsletter si fornirà una analisi di dettaglio e la quantificazione di questo fenomeno. In ogni caso la falda ha svolto la sua funzione di accumulo e conseguente rilascio a favore di tutto il bacino padano svolto dall’areale risicolo nord occidentale.

Prima di concludere questa analisi risulta necessario evidenziare come i necessari lavori di manutenzione dello sbarramento della Miorina, attualmente in fase di ripresa, non dovranno determinare ritardi nella costituzione dell’invaso lacuale, anche alla luce delle sommarie considerazioni sopra indicate.

Qualora nella seconda decade di gennaio 2023 l’accumulo nevoso non si presenti in modo importante occorrerà pianificare con immediatezza la costituzione dell’invaso lacuale partendo dalla drammatica esperienza di questa stagione irrigua.

Confagricoltura Pavia, per mezzo dei propri Dirigenti e della struttura tecnica, monitorerà la situazione soprattutto nell’interesse degli Associati, del comparto agricolo e dell’interesse generale che non può vedere penalizzata la produzione agricola.

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