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ANALISI DI DETTAGLIO DELLE RISERVE IDRICHE IN AMBITO AGRICOLO, SITUAZIONE AL 26 GENNAIO 2023

Scritto da

Ing. Lasagna Alberto

Pubblicato il

27/01/2023

Confagricoltura Pavia, per mezzo del proprio servizio studi, prosegue con l’analisi delle riserve irrigue con particolare riferimento alla porzione più occidentale della pianura irrigua lombarda.

Lo scenario numerico è complessivamente simile a quello riscontrato lo scorso anno a pari data anche se non mancano alcune differenze da evidenziare.

L’accumulo nevoso è particolarmente ridotto alle quote superiori e diventa fondamentale confidare in importanti precipitazioni nelle prossime settimane così da garantire una qual certa regolarità dei deflussi almeno nei primi mesi della stagione estiva.

La pesante compromissione di importanti riserve alpine glaciali determina però uno scenario sempre più complesso per i deflussi estivi, e conseguentemente l’uso irriguo, dalla prima decade di luglio in poi. Questo si verificherà, con ogni probabilità, a prescindere dall’accumulo nevoso invernale in quanto la costante tendenza all’aumento delle temperature medie determinerà lo scioglimento dell’auspicato manto nevoso, anche alle quote più alte, già nel mese di giugno.

Per le irrigazioni del mese di luglio diventa fondamentale pianificare un uso nuovo di tutte le capacità di invaso disponibili, mettendo in rete, sulla scorta dell’esperienza 2022, sia gli invasi idroelettrici che gli invasi lacuali garantendo la necessaria priorità irrigua.

Attualmente il lago Maggiore è in lenta ma costante risalita da circa 15 giorni grazie alla importante riduzione dei deflussi.

La falda freatica, nella stazione di misura di Sartirana Lomellina, presenta una decrescita meno accentuata dello scorso anno e questo, probabilmente, per la diversa distribuzione e intensità delle piogge invernali che, pur se inferiori in cumulata, presentano un andamento più tardivo e con maggiore propensione alla percolazione.

Analizzando nel dettaglio:

Riserve Nevose:

L’analisi delle riserve nevose, dal punto di vista statistico, si concentra sulla porzione di alpi Pennine, nell’intorno del Monte Rosa, dato quanto mai significativo per le riserve utili alla frazione occidentale di pianura irrigua lombarda pur trattandosi di accumuli piemontesi, e questo dimostra la necessità di una gestione sempre più a livello di bacino e sovra regionale delle risorse irrigue.
L’accumulo medio nelle 4 stazioni considerate si mantiene, nonostante le ultime precipitazioni, inferiore a quanto riscontrato lo scorso anno a pari data ed è il più basso degli ultimi 16 anni.
Lo stato attuale delle riserve è riportato nel seguente grafico che evidenzia il ridotto accumulo nevoso e come la tendenza dell’accumulo medio sia in costante calo negli anni.

Lago Maggiore
Il lago Maggiore presenta, ad oggi, un’altezza di circa 3,5 cm sullo zero idrometrico di Sesto Calende.

L’esperienza 2022 ci ha dimostrato come, nel rispetto della sicurezza idraulica di un’opera dalla complessa gestione, occorra iniziare ad accumulare risorsa non appena si inneschino fenomeni di scioglimento nivale, soprattutto in considerazione del quanto mai ridotto accumulo nevoso.

Attualmente è in atto una lenta risalita dei livelli idrometrici dovuta non tanto ad afflussi sempre quanto mai esigui ma a una riduzione importante delle derivazioni. Negli ultimi 14 giorni si è riscontrato un aumento del livello idrometrico di circa 21 cm.
Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 26 gennaio

Andamento Falda
La falda sta proseguendo nel fisiologico fenomeno di scarico Si conferma la tendenza di un rallentamento nella discesa del livello nella stazione di misura di Sartirana Lomellina rispetto alla scorsa stagione invernale. In assenza di differenze significative nella superficie interessata da sommersione invernale, tale minor discesa è, probabilmente, da attribuire alla diversa modalità di precipitazioni riscontrate nella stagione invernale dove, pur con una cumulata che è la più bassa dell’ultimo triennio, si sono avuti più giorni di pioggia soprattutto nei mesi di dicembre e gennaio, mesi storicamente nevosi, con la quasi totale assenza di fenomeni intensi e conseguentemente di fenomeni di ruscellamento delle portate e, quindi, la quasi totale percolazione verso la falda freatica della pioggia caduta con l’effetto positivo riscontrato.

Con riferimento poi alla stazione di misura di Sartirana Lomellina si riporta anche l’andamento pluviometrico delle ultime 3 stagioni autunno invernali dove si vede come l’accumulo di pioggia autunnale sia in riduzione ma, ad attenuare questo calo, vi sia nella corrente stagione, una diversa distribuzione delle piogge più omogenea in tutto il periodo, con la totale assenza, ad oggi, di fenomeni intensi.

Scala di allarme riserva irrigua comparto risicolo e possibili interventi emergenziali
Come preannunciato riprendiamo con la costruzione di una scala di allarme indicativa con riferimento alle riserve idriche. Purtroppo lo scenario complessivo è simile, seppure con qualche segnale leggermente meno critico, a quella riscontrata lo scorso anno a pari data. Il mese di febbraio può ancora presentare fenomeni nevosi e di pioggia che possono modificare positivamente lo scenario ma lo stato attuale impone di prestare attenzione ad una situazione complessa.
Per questo l’indicatore numerico è ipotizzato, stante le attuali condizioni complessive, a 13 su scala 15.

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