Evento

Il convegno di Confagricoltura Pavia - 4 dicembre 2023

04/12/2023



La sala è gremita, folta è la presenza di imprenditori agricoli e persone interessate a partecipare ad un pomeriggio di riflessione sui temi dell’acqua e dell’irrigazione proposto dalla nostra Associazione ad un anno dal precedente convegno organizzato presso l’Università del capoluogo pavese. Dopo il rituale saluto di benvenuto ai prestigiosi ospiti e relatori da parte della presidente di Confagricoltura Pavia dott.ssa Marta Sempio, si succedono al microfono gli interventi delle principali autorità locali a partite dal presidente della Provincia dott. Giovanni Palli che sottolinea la vicinanza e l’atteggiamento di ascolto dell’amministrazione provinciale sul tema centrale dell’acqua, ricordando le stime OCSE secondo le quali nel 2050 il 40% della popolazione mondiale sarà sottoposta a sofferenza per stress idrico e rimarcando gli scarsi investimenti dell’Italia nel settore idrico che, con i suoi 40 € per abitante e per anno, occupa le posizioni di fondo della graduatoria mondiale. Quindi il consigliere regionale dott. Claudio Mangiarotti porta il saluto dell’Assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Alessandro Beduschi che ricorda le gravi perdite produttive riportate nel 2022 a causa della siccità mentre il Senatore Gian Marco Centinaio indica nella realizzazione di nuovi bacini di accumulo e nella riduzione degli sprechi le vie da percorrere per mitigare la carenza di acqua. Interviene anche, in collegamento da Bruxelles, il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che rimarca la centralità dell’attività agricola nel preservare le risorse idriche in uno scenario di rischi catastrofici per l’Europa e il Mediterraneo a causa degli effetti del riscaldamento globale mentre l’On. Angelo Ciocca, membro della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, biasima l’atteggiamento del nostro Paese abituato, troppo spesso, a lavorare in emergenza e ad intervenire in ritardo e con maggiori costi nella soluzione dei problemi, lamentando la mancanza di programmazione e di piani di ammodernamento della rete idrica nazionale.

Il convegno entra nel vivo con il primo gruppo di discussione supportato dagli interventi della presidente di Confagricoltura Pavia dott.ssa Marta Sempio, della presidente di Pavia Acque dott.ssa Karin Eva Imparato e della prof.ssa Stefania Migliavacca dell’Università di Pavia e della ENI Corporate University; il tema di discussione è il riuso dell’acqua e la centralità dell’irrigazione che coabita tra usi idroelettrici e depurazione. Viene ricordato lo sforzo effettuato dal mondo agricolo in questo anno dove si è rinunciato a coltivare alcune migliaia di ettari di riso per gestire meglio la scarsità di acqua, dove si sono realizzati nuovi pozzi e nuovi impianti di irrigazione di precisione e vengono illustrate le attività di depurazione da parte della società pubblica Pavia Acque con 104 depuratori sparsi nella provincia, con 3450 Km di acquedotti e un servizio che copre i fabbisogni di 525.000 abitanti. Le acque depurate dagli impianti, sottoposte a scrupolose analisi chimiche, possono essere impiegate a scopo irriguo come succede per quelle dei depuratori di Albuzzano e Casorate Primo che vengano interamente impiegate nell’irrigazione delle risaie. Sono in corso studi per eliminare, con il trattamento e la depurazione, anche microplastiche e microcellulose e studi per l’utilizzo di queste acque nel periodo invernale, con l’irrigazione iemale, tecnica irrigua che consente di mantenere alto il livello della falda freatica.

Il secondo gruppo di discussione è incentrato su questo argomento: l’irrigazione in provincia di Pavia, dalla salvaguardia alla proposta; viene sviluppato dall’Ing. Alberto Lasagna, direttore di Confagricoltura Pavia, appassionato conoscitore della materia, il suo intervento parte con il ricordare i 172 milioni di euro di danni causati dalla siccità all’agricoltura pavese e afferma che, per salvaguardare il nostro patrimonio irriguo, è necessaria innanzi tutto la conoscenza. Occorre conoscere profondamente il lungo e complesso viaggio che l’acqua della Dora compie per irrigare l’intero areale che vede un tutt’uno tra Vercellese e Lomellina, un viaggio fatto di incroci, di percorsi ascendenti e discendenti, che è maturato nel corso dei secoli per oltre 1.200 anni e che non può essere ingabbiato in un discorso campanilistico e di sterili rivendicazioni di proprietà esclusiva. La drammatica crisi idrica vissuta nel 2022 è frutto delle scarse precipitazioni nevose dell’ultimo decennio in progressivo calo e del contemporaneo innalzamento delle temperature anche a quote elevate, come rilevato dalla stazione meteorologica situata presso la Capanna Margherita. Ma è stata determinata anche da un’errata gerarchia seguita nel definire le priorità d’uso dell’acqua: lo scorso anno l’uso idroelettrico ed industriale hanno prevalso sull’uso potabile e sull’uso irriguo, mentre quest’anno, nel mese di agosto, abbiamo tristemente constatato che anche l’uso turistico prevale su quello agricolo perché si è preferito mandare in sofferenza i raccolti della pianura padana pur di non abbassare il livello dei laghi battuti, in quel periodo, da decine e decine di traghetti carichi di turisti. In tutto questo complesso sistema di circolazione superficiale delle acque si inserisce la falda, questo enorme fiume sotterraneo di circa 800 milioni di metri cubi di acqua, tutto da studiare e da capire, paragonabile a una spugna che si riempie con le attività agricole e grazie alle attività agricole; l’agricoltura, quindi, non consuma l’acqua ma la trasferisce nello spazio e nel tempo dando vita a tutta la pianura del Po. La falda si evolve durante l’anno come l’inspirare e l’espirare dell’atto respiratorio, cresce di 6 cm al giorno, raggiunge un picco che corrisponde al culmine del ciclo colturale per poi scendere gradualmente quando, dopo la seconda decade di agosto, le irrigazioni non sono più necessarie. L’Ing. Lasagna conclude la sua relazione tornando, di nuovo, sul tema degli usi dell’acqua: l’uso di acqua potabile, l’uso agricolo e l’uso energetico devono essere gestiti con sapienza ed equilibrio, nessuno di questi può prevaricare sugli altri, nessun territorio può rivendicare diritti e privilegi sugli altri, per una gestione che porti alla semplificazione ed una innovazione che non perda vista una storia e una tradizione vecchia di 1.200 anni.

Il terzo ed ultimo gruppo di discussione è supportato dal dott. Camillo Colli, presidente del Consorzio Est Sesia e dal dott. Alessandro Rota, vice presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi e presidente ANBI Lombardia; il tema verte sul fatto che l’acqua non conosce confini regionali e si profila la necessità di una semplificazione burocratica. Come affermato dal dott. Colli, questa semplificazione non è facile e immediata, per togliere e semplificare occorre conoscere perfettamente tutta la normativa a livello provinciale, regionale e nazionale, inoltre, proprio a causa di questa complessità, la semplificazione non è compito dei Consorzi. Il dott. Rota evidenzia le difficoltà riscontrate dal Villoresi nell’approvvigionare i propri consociati per le irrigazioni dei secondi raccolti, propone la creazione di bacini per immagazzinare scorte d’acqua nei periodi in cui questa abbonda e da utilizzare nei periodi di crisi e annuncia che sono allo studio progetti per la realizzazione di interventi infrastrutturali e di valorizzazione del Sistema navigli.

Il convegno si conclude con l’intervento del Commissario straordinario per la siccità dott. Nicola Dell’Acqua che ha seguito ed apprezzato i vari interventi da remoto e che si dichiara in accordo con quanto emerso nei gruppi di discussione, segnalando che, nel realizzare il proprio compito di commissario, redige bilanci idrici precisi per determinare con accuratezza quanta acqua è a disposizione e quanta ne occorre per soddisfare le esigenze dell’uso agricolo, degli usi potabili e di quelli energetici; mette a disposizione il proprio operato per sveltire e semplificare richieste e pratiche burocratiche e attende dalle associazioni agricole nuove idee e progetti al fine di migliorare la gestione della risorsa idrica.

Immagine

Condividi

GALLERY EVENTO