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L’emergenza siccità richiede misure straordinarie e immediate.

14/06/2022

L’aggravamento della drammatica siccità sta causando le prime perdite di raccolto. In più di un caso in provincia di Pavia, si sta trinciando il mais, con raccolti del 70 % in meno rispetto a quanto si raccoglierebbe ad agosto, pur di non compromettere del tutto la produzione che rischia di essere non più recuperabile.

In alcuni areali si è ormai a scegliere quali campi non irrigare più per concentrarsi solo su alcuni.

Stiamo vivendo la situazione più tragica degli ultimi 100 anni.

Servono azioni e strumenti straordinari per tentare di contrastare una situazione che rischia di compromettere la gran parte delle coltivazioni irrigue del nord ovest con inevitabili ripercussioni sul comparto zootecnico, sulla filiera del riso e delle agroenergie.

Serve l’immediata dichiarazione dello stato di emergenza sull’intero bacino padano adottando strumenti straordinari per porre in essere ogni azione possibile per salvare i raccolti agricoli.

La delibera adottata da Regione Lombardia il 9 giugno scorso sulle deroghe al DMV è un provvedimento dove, a fronte della volontà politica di affrontare l’emergenza con strumenti straordinari, purtroppo è presente un aggravio burocratico che prevede almeno 10 giorni prima che la deroga sia efficace. Nelle more dell’attuazione della deroga vengono quindi consentiti usi del DMV diversi dal prioritario uso irriguo.

L’accumulo nevoso ormai è quasi totalmente compromesso, i livelli dei laghi alpini sono al minimo da quando si effettua la regolazione ed ogni giorno si segna un nuovo minimo storico, la falda ha dato segnali di ripresa ma l’attuale gravissima scarsità rischia di compromettere anche questi timidi segnali di risalita.

I danni potenziali, da una prima sommaria simulazione, rischiano di superare il miliardo di euro.

L’ultima possibilità che resta per tentare di salvare i raccolti con rilasci straordinari dagli invasi idroelettrici che, pur se con criticità, presentano una significativa capacità di invaso.

Da una analisi effettuata da Confagricoltura Pavia emerge che sono attivi sulle alpi occidentali, 45 serbatoi idroelettrici con capacità singola di accumulo superiori a 1 milione di m3, con una capacità complessiva di invaso di oltre 750 milioni di m3. Questo accumulo potrebbe alleviare la siccità dell’intero areale dal Vercellese al Lodigiano ed è, in linea teorica, pari ad oltre il doppio della capacità regolata del lago Maggiore. Sicuramente la scarsità di neve e di precipitazioni ha influito su queste riserve ma il loro stato è sicuramente migliore rispetto all’attuale drammatica scarsità.  Specifici immediati rilasci dai bacini idroelettrici, da effettuare nell’ambito di una cabina di regia complessiva, potrebbero garantire almeno altri 15 giorni di irrigazione in attesa delle fondamentali piogge.

La corretta gestione dei rilasci idroelettrici garantirebbe poi il contrasto della risalita del cuneo salino.

Serve inoltre, in presenza delle auspicate piogge, una deroga alle derivazioni massime praticabili.

Tutti questi provvedimenti sono già stati richiesti più volte da Confagricoltura dallo scorso mese di marzo. Ora è tempo di agire.

La situazione è drammatica e occorrono immediate azioni per salvare i raccolti che hanno ormai pochi giorni per sopravvivere.

Proprio in considerazione di questo servono a corollario specifici provvedimenti a sostegno delle imprese agricole e dei consorzi di irrigazione per evitare che i costi straordinari conseguenti alla siccità ricadano sugli utenti proprio mentre si stanno compromettendo i raccolti.

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