Risaie pavesi in buona salute: superfici coltivate in aumento
25/07/2024
Lasagna: “Centralità assoluta a livello europeo della provincia di Pavia in ambito risicolo”
Le risaie italiane aumentano di 15.900 ettari passando dai 210.200 del 2023 agli attuali 226.100. È quanto si deduce dalla tabella delle superfici coltivate a riso nel 2024 diffusa dall'Ente nazionale risi: la stima si riferisce alle 2.610 denunce presentate dalle aziende agricole fino al 20 luglio scorso. Cifra che rappresenta il 69% delle superfici a riso del 2023. Per il Pavese e la Lomellina, facendo le debite proporzioni, si tratterebbe di un incremento di circa 5mila ettari, considerato che nel 2023 avevano coltivato 70mila ettari a risaia sui 210mila nazionali.
"I primi dati 2024 evidenziano un buon recupero delle superfici a riso” spiega il Direttore di Confagricoltura Pavia Alberto Lasagna. E prosegue: “Il dato 2023, soprattutto in provincia di Pavia, era condizionato dalla siccità 2022 che aveva portato molti imprenditori a rivedere le scelte a favore di colture vernine stante i danni produttivi patiti con l'evento siccitoso. Questi dati, da una prima lettura, evidenziano la centralità assoluta a livello europeo della provincia di Pavia in ambito risicolo. Purtroppo l'anomalia climatica degli scorsi mesi rischia di avere impatto anche sulla produzione risicola. In ogni caso l'aumento di superficie complessivo è segnale di come le imprese agricole credono ancora in modo importante nella produzione risicola italiana, produzione che deve essere tutelata e deve vedere la prosecuzione dei percorsi di modernizzazione in atto, a partire dalle Tecniche di evoluzione assistita (TEA)."
Analizzando le varie categorie merceologiche, si registra un balzo del Baldo, un Lungo A usato per i risotti, che passa da 6.300 a 18.200 ettari: aumento considerevole anche per le qualità Ribe e Loto, che salgono da 30mila a 44mila ettari. Nel contempo, rischia la scomparsa il Roma, altro storico Lungo A che si riduce da 11.800 a 200 ettari. In calo anche altri due risi da risotto Lungo A come Carnaroli (da 24.500 a 22.800) e Arborio (da 20mila a 16mila), e il Lungo B da esportazione (da 49mila a 45.300). Buono il risultato ottenuto dai risi Medi come Vialone nano, Padano e similari, che salgono nel complesso da 3.100 a 7.500 ettari, e dai Tondi generici (da 34mila a 42.300 ettari).